Su internet come nelle bancarelle magliette, spille, felpe, peluche, stickers, poster politicamente
scorretti riportano immagini o frasi riferite a criminali immaginari o reali, a nemici politici e
terroristi. In un viaggio nel mondo dei rebel
chic il giornalista Alessandro Chetta nell'ebook "Il diavolo veste mafia" (Malitalia, 731,4 KB, € 5,99, link booktrailer: http://www.youtube.com/watch?v=ojmBLTWfsfA&list=FLOL0891kGQtxPr5tKNASxfQ) indaga tale diffuso merchandising e in un'intervista concessa a www.fattitaliani.it spiega nel dettaglio: "Il focus del libro però investe un campo di valori e disvalori
(criminali, mafie, terroristi, ecc.) che ad un primo impatto non lascia
indifferenti. Quindi, l'incontro tra un bene a-morale come una t-shirt e
un quid immorale come la faccia dello stragista Breivik ci appare in un
primo momento repellente. Il lavoro sociale, io scrivo di
"pastorizzazione", che nel tempo abbatte o mitiga il tabù Breivik e lo
rende commerciabile negli store online determina una cosa ben precisa:
rende a-morale ciò che prima era detestabile. Quindi annulla bene e
male. Per l'acquirente non cambia nulla se sulla t-shirt c'è lo
stragista o Nelson Mandela. Un processo che ritengo un tantino
inquietante". E continua: ""Credo che ci siano giovani consapevoli e quindi felici, contenti loro,
di trasgredire a buon mercato. E giovani inconsapevoli nel senso che pur
sapendo genericamente che la camorra è "male" non ci pensano due volte a
concedere un "mi piace" al gruppo Facebook che inneggia ai clan. La
realtà restituita da uno schermo è depotenziata e i ragazzi
deresponsabilizzati. Il corto circuito però può avere conseguenze
pericolose nelle scelte di ogni giorno". Nel corso della sua indagine una cosa ha colpito particolarmente Chetta: "stickers in vendita con la scritta "Israel kills". Al di là del
messaggio era la presentazione a suonare grottesca. "Un pacco da cento
stickers a soli 6 euro, approfittate". Sembrava vendesse shampoo o
lamette da barba. Il vero annullamento del bene e del male avviene in
primis nel modo in cui vendi questo tipo di merchandising, e cioè in una
maniera che in nulla si distingue dai prodotti normali". |