PESCARA - La nuova silloge poetica di Maria Gabriella Ciaffarini, intitolata “Variazioni sul tema” e pubblicata nel 2017 da Pegasus Edition, descrive l’incontro – scontro dell’Autrice con archetipi universali ed eterni quali l’amore, l’infinito, il valore della memoria, l’osservazione del reale filtrato dalla sensibilità di una poetessa che è anche musicista e compositrice.
Il rapporto dell’Autrice con il tempo merita una menzione particolare in quanto, proprio attraverso lo scorrere di un tempo che è personale e universale insieme, questa poetessa itinerante cerca un’immagine coerente e definitiva di se stessa. Tale immagine è però sfuggente, nonostante il continuo lavoro di puntellamento delle proprie certezze che l’Autrice compie attraverso quattro elementi: il recupero di una metrica tradizionale, il titolo che ogni lirica possiede e una punteggiatura in grado di esprimere, nello stesso tempo, una contemplazione estatica del mistero e l’amore – odio per una vita quotidiana che è alienante sì, ma solo nella misura in cui il lettore disattento non riesce a comprendere, dopo una superficiale e sommaria interpretazione del libro, la divertita, malinconica e affettuosa partecipazione dell’Autrice ad un reale che irrompe sulla pagina con un’energia che l’Autrice stessa non rinnega, ma accetta consapevolmente.
La presenza di una forma classica serve all’Autrice da punto di partenza per esplorare, romanticamente, i territori che l’Ignoto le mostra in una quotidianità composta da ferite dell’anima e rifioriture dello spirito. Tuttavia, tale esplorazione non ama rifugiarsi nelle terre del sogno per sempre, ma aspira a immergersi nell’energia che queste terre emanano per trarre da esse una positività, a volte venata di espressionismo astratto, in grado di confortare l’Autrice permettendole, così, di affrontare il reale con una spiritualità nuova, spesso positiva e ironica.
L’Autrice, docente di Filosofia e Storia nel Liceo Scientifico “L. da Vinci” di Pescara, raggiunge, inoltre, un mirabile equilibrio tra l’apollineo, simboleggiato da una raffinata e multiforme grazia presente nell’atto stesso della creazione poetica, e il dionisiaco, espresso da una quotidianità che, per qualche istante, destabilizza l’orizzonte del vissuto e impone il suo peso osservato, dall’Autrice, almeno in parte, con un certo distacco.
È questa, dunque, l’inquieta grazia di Maria Gabriella Ciaffarini. Una grazia che si nutre di quotidianità e di sogno per trascendere il confine emotivo comune al fine di raggiungere, con consumata perizia, le vette di un “fare” poetico mai di maniera ma in grado di cogliere, con attenzione e sensibilità, le declinazioni di un vissuto complesso e stratificato che solo la Poesia può compiutamente simboleggiare, porgendo ai lettori “Variazioni sul tema” degne della nostra attenzione e del nostro rispetto.
Marco Pavoni
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