PESCARA - Appena tornato dall’importante serata con Max Gazzè, Emanuele Di Teodoro, l’artista teramano insignito con il premio Nino e Gianni Dale 2024 per la formazione e la didattica, concentra tutte le sue energie per l’ultimazione dell’album dedicato al bassista Steve Swallow. Confermando così, ancora una volta, la sua versatilità e la capacità di spaziare in tutti gli orizzonti musicali, fondendo tradizione e innovazione in un percorso creativo che va dalla musica pop a quella tradizionale fino al jazz e alla world music.
Il concerto con l’autore della hit “La vita com’è” si è tenuto la scorsa settimana nella sala Santa Cecilia dell’auditorium parco della Musica di Roma. L’appuntamento straordinario, intitolato La lunga notte di Musicae Loci, ha visto protagonista Max Gazzè accompagnato dal bassista abruzzese e dall’Orchestra popolare del saltarello.
“Questo concerto rappresenta una tappa significativa del progetto ambizioso e visionario di Max”, spiega Di Teodoro, “dedicato alla riscoperta e alla valorizzazione delle tradizioni musicali italiane, arricchito da contaminazioni moderne e sperimentazioni sonore inedite, pensate appositamente per questa occasione, rende omaggio alla eccezionale varietà culturale del nostro Paese. Dimostra come la musica popolare possa dialogare con il contemporaneo, preservando e rinnovando la sua eredità. È stata una serata indimenticabile e sono felice che il progetto musicale prosegua nei prossimi mesi”.
Nell’ormai imminente 2025 Di Teodoro pubblicherà un album, frutto della collaborazione con Fabio Colella, alla batteria, e Stefano Tanzi, alla chitarra, dedicato alle composizioni del leggendario bassista e compositore Steve Swallow. Un favoloso strumentista a cui l’artista abruzzese si sente molto vicino in quanto è stato uno dei primi contrabbassisti jazz a passare al basso elettrico.
“Grazie a pionieri come Swallow”, spiega Di Teodoro, “il basso elettrico ha trovato una nuova collocazione nel mondo del jazz, aprendo le porte a un ruolo stilistico che in precedenza non era stato esplorato. Questo successo è attribuibile sia al suo modo di suonare lo strumento che alla qualità della sua musica. Nel nuovo lavoro discografico troveranno spazio diversi classici del musicista statunitense”, continua, “nei quali riconosco i principi compositivi che caratterizzano il suo linguaggio, probabilmente grazie alla visione che un bassista ha nei confronti della musica rispetto ad altri strumentisti. Questa prospettiva accomuna tutti noi che suoniamo quello strumento, indipendentemente dallo stile o dall’etichetta artistica, sia che si tratti del pop con Gazzè, sia che si parli del jazz nell’omaggio a Swallow.” |