PESCARA - Il grano di Solina è un grano tenero che rientra nei prodotti tradizionali dell’Abruzzo.
Viene coltivato a circa 750 metri sul livello del mare nella zona che comprende il territorio
del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
Inserita dall’ONU tra i dieci prodotti più rari del pianeta è anche Presidio Slow Food.
La sua origine arriva da molto lontano, si pensa provenga dalla Turchia e dal Medio Oriente.
E’ un grano molto resistente, si adatta molto bene alle temperature, a seconda dell’altitudine si semina dalla metà di Settembre alla seconda decade di Ottobre e si raccoglie da Luglio fino ad Agosto inoltrato.
Da questo grano così antico e prezioso si preferisce ottenere una farina integrale per preparare la pasta, il pane e i dolci tradizionali.
Una delle sue caratteristiche è la costanza produttiva: essa si adatta ai sistemi di Agricoltura biologica.
Allo stato attuale questo tipo di grano si coltiva nelle province di Pescara, di Chieti e nell’aquilano anche dove i terreni sono tipicamente poveri o nelle zone montane ai margini del Gran Sasso.
La farina che si ottiene è di colore chiaro, molto morbida al tatto, conferisce ai prodotti da forno delle tipiche proprietà organolettiche. Provvista di una discreta percentuale di proteine, ha un basso contenuto di glutine che la rende particolarmente digeribile.
Il Pane di Solina fa parte dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali Abruzzesi ( PAT ) riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Con questo tipo di farina si ottengono tantissimi prodotti: la pizza ‘’scima’’, la pizza con le patate, la pizza rustica, la pizza con le ‘’sfrigole’’, i fiadoni, i maccheroni o gli spaghetti, la mugnaia, le scrippelle, i caggionetti, la cicerchiata, le ferratelle, i Pepatelli, i torcinelli, la pizza di Pasqua. Il grano di solina si aggiunge anche come ingrediente alla preparazione della birra.
Annamaria Acunzo
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