PESCARA - Nel fine settimana, presso la sede della Associazione Musicale Mousikè, è stata presentata la fiaba scritta da Ornella Keller, intitolata “La Fata di Parasce”.
La Dott.ssa Annalisa Biondo, Presidente della Associazione Global Peace And Prizes For Art, ha presentato il libro, precisando che l’opera è una fiaba di magia, che si svolge all’interno della antica piazzaforte pentagonale di Pescara (Parasce è l’anagramma di Pescara).
Il Pentagramma è uno dei simboli esoterici della scuola pitagorica e i contenuti della fiaba alludono e simulano alcune fasi alchemiche, nei numeri, nei colori e nei simboli e la protagonista affronta il viaggio dell’anima, le sue peripezie e la sua trasformazione dolorosa, attraverso la piena coscienza del sé. Quindi, non solo una narrazione originaria della tradizione popolare incentrata su racconti fiabeschi, ma un esame approfondito dell’animo umano, con un evidente sottinteso formativo e di crescita morale.
L’autrice, Ornella Keller, nel presentare il proprio lavoro, pone in evidenza il richiamo alla geometria sacra e ai quattro stadi della trasformazione alchemica e la fata di Perasce è da considerarsi come una fiaba stratificata e ricca di significati. Oltre alla struttura classica del viaggio dell’eroe, il testo si inserisce in un contesto più ampio che intreccia il simbolismo esoterico e riferimenti letterari medioevali.Non è solo una storia di crescita e di riscatto, ma un percorso iniziatico che invita il lettore a riflettere sul senso della trasformazione della propria vera essenza. Sulla scorta di quanto emerso nella presentazione dell’opera, l’intervento dell’Avv. Fernando Rucci, nella specifica qualità di Sovrano Gran Commendatore della Unione Logge Sovrane del Mediterraneo, si incentra sull’aspetto esoterico dell’opera della Ornella Keller.
La verità assoluta non esiste, ma esiste solo la percezione che ciascuno ha della verità e non la troviamo all’esterno, ma all’interno di noi stessi. Dobbiamo liberarci delle catene che vincolano la nostra mente e che ci impediscono di analizzare liberamente il nostro io, poiché senza libertà non possono esistere né uguaglianza, né fratellanza tra i popoli. Va rivisto il nostro rapporto con i nostri simili e, di conseguenza, con la società, dove il diritto naturale e il diritto positivo non coincidono e lo stesso principio di “amore universale” non ha cittadinanza. Vanno rivisti i principi cardini della nostra concezione della vita, poiché, continuando in questa direzione, spianiamo la strada alla finanza internazionale occulta, che sta lavorando per la creazione di un nuovo ordine mondiale. E’ l’Uomo il centro dell’Universo e ciascun uomo ha una sua dignità, che prescinde dalla consistenza del suo patrimonio. L’intera storia della umanità va riscritta, ma ciò non può avvenire se non c’è una profonda trasformazione interiore dell’Uomo, che può e deve avvenire attraverso una morte simbolica, preludio della rinascita spirituale.
L’attrice Mariangela D’Albenzio ha recitato alcuni passi della Fata di Parasce, accompagnata dal pianista Marino Giansante.
Ha chiuso l’evento l’Arch. Mauro Barbone, con la lettura di una poesia di Lucio Vitullo, dedicata all’autrice della fiaba.
Successivamente tutti i partecipanti più noti della città sono stati invitati a partecipare ad un mini red carpet.
Una piacevole serata all’insegna della cultura e della ricerca del sé. |