PESCARA - Giovedì 19 giugno alle ore 18,15 presso la Spiaggia Libera tutti - Arci, Via Primo Vere in Pescara (al confine tra Pescara e Francavilla al Mare) si terrà il dibattito sull’azione di Amnesty nei primi cinquanta anni dalla fondazione della Sezione Italiana. Sull’argomento si confronteranno il Portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury e la giornalista e documentarista Laura Silvia Battaglia. Un excursus di voci informate su cinquanta anni di impegno e lotta, dove e quando libertà, giustizia e dignità sono state negate. L’argomento del “diritto di protesta” e le sue varie implicazioni, limitazioni e negazioni verrà affrontato da Simone Rosa, attivista e Responsabile della Task Force Osservatori di Amnesty International Italia. Un ulteriore spazio di approfondimento sarà dedicato a “diritti e politiche di genere”, a cura di Benedetta La Penna, attivista transfemminista. Saluti istituzionali da parte di Renata De Rugeriis Suarez, Responsabile della Circoscrizione Abruzzo Molise di Amnesty International, la moderazione dell’evento è affidata a Marco Savini, Responsabile del ricostituendo Gruppo Pescara Chieti di Amnesty International. Per tutta la giornata sarà possibile sia consumare un AperiAmnesty dal costo di 15 euro, in parte utile a contribuire all’attività di Amnesty International e sia visitare la mostra fotografica la “Camera Scura” allestita presso il Chiosco della SPIAGGIA LIBERA Tutti. Si tratta di scatti fotografici su alcuni “volti noti” con riferimento a singoli esecrabili diritti violati.
Prima del dibattito, dalle ore 18 circa o successivamente allo stesso, il Portavoce di Amnesty International sarà a disposizioni dei giornalisti accreditati in relazione ad eventuali richieste di brevi interviste (per l’accredito cell. 3478456929 ).
La Sezione italiana di Amnesty International è parte di un Movimento globale di 10 milioni di persone volontarie, fondato nel 1961, che ha a cuore i diritti umani e che lavora in solidarietà per promuoverli e difenderli ovunque nel mondo. Movimento indipendente dai governi, da qualsiasi ideologia politica, interesse economico o credo religioso.
Le azioni di Amnesty International sono basate su fatti documentati grazie ai ricercatori sul campo, che verificano e segnalano le violazioni dei diritti umani.
Attraverso campagne di sensibilizzazione e mobilitazione dell’opinione pubblica, di educazione, di raccolta firme e di pressione sulle istituzioni si dà voce a chi non ha voce.
“Vorremmo non esserci” ma “Solo quando l'ultimo prigioniero di coscienza sarà liberato, quando l'ultima camera di tortura verrà chiusa, quando la Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite sarà realtà per le persone di tutto il mondo, allora il nostro lavoro sarà finito”. Peter Benenson, fondatore di Amnesty International
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