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Paleovite d'Abruzzo, un progetto di salvaguardia della vite selvatica

Scoperta l'unica popolazione sopravissuta in Abruzzo nella riserva naturale della Lecceta di Torino di Sangro

CHIETI - Una piccola popolazione di Vitis sylvestris, la vite selvatica antenata della vite coltivata, ormai rara in Italia, è stata scoperta dal naturalista Aurelio Manzi nella riserva Naturale della Lecceta di Torino di Sangro. Si tratta, salvo nuove scoperte, dell'unica popolazione sopravvissuta in Abruzzo.
La Cantina Frentana ha avviato, in collaborazione con il Prof. Manzi e con gli enti pubblici interessati, un progetto che si pone tre obiettivi: salvaguardia, studio e ripopolamento. Al progetto partecipano, ognuno per le proprie competenze, la Riserva Naturale della Lecceta di Torino di Sangro, il Parco Nazionale della Majella e la Riserva Regionale Bosco di Don Venanzio.
Il progetto 'Paleovite d'Abruzzo' sarà presentato alla stampa, mercoledì 10 settembre p.v., con il seguente programma di massima: Ore 17.00 Introduzione: Carlo Romanelli Presidente della Cantina Frentana A seguire Interventi:
Attilio Scienza, docente Università di Milano - Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali
Dalla vite selvatica ai vitigni autoctoni

Aurelio Manzi, naturalista
La vite selvatica in Abruzzo, storia e attualità

Andrea Natale, ecologo, Direttore della Riserva Naturale della Lecceta di Torino di Sangro
Le aree protette costiere, presidio della biodiversità e occasione di sviluppo

Luciano Di Martino, botanico Parco Nazionale della Majella

Marco Di Santo, agronomo Parco Nazionale della Majella
Ruolo della banca del germoplasma e giardini botanici per il recupero e la riproduzione della vite selvatica e delle antiche varietà regionali di interesse agricolo.

Coordina i lavori Maurizio Gily, agronomo e direttore della rivista Millevigne


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