PESCARA - Come Fridays For Future Pescara constatiamo che, seppur in forte ritardo, il tema della
mitigazione del riscaldamento globale è entrato con più forza nel dibattito politico comunale, segno
che la crescente pressione delle mobilitazioni sta producendo i suoi effetti.
Troviamo inattuale che l’amministrazione non abbia voluto dare seguito neanche ad una mozione
simbolica, generale e non vincolante di Dichiarazione di Emergenza Climatica, sostenuta lunedì 30
settembre dalle opposizioni. Tuttavia, ribadiamo che per noi il punto non sta negli impegni
simbolici: l’emergenza climatica si è già dichiarata da sola, nei fatti, che la politica lo riconosca o
meno. Adesso, al di là di partecipare come Comune a impegnare il governo su determinati temi, il
punto è agire sul territorio con un Piano di Azione Climatica complessivo, rispetto al quale
(ispirandoci a indirizzi forniti dalla comunità scientifica) abbiamo redatto delle rivendicazioni,
protocollate durante la manifestazione di venerdì scorso con una “Autodichiarazione di Emergenza
Climatica” indirizzata al Consiglio Comunale.
Pescara ha bisogno di un Piano del Verde Urbano vincolante al pari del Piano Regolatore
Generale, che preveda la tutela della forestazione urbana esistente e una sua estensione di
almeno un 30% rispetto alla superficie attuale; è necessario l’avviamento della separazione tra
acque bianche e acque nere, perché senza un adeguato sistema fognario siamo destinati a soffrire
maggiori problemi di alluvionamento e a sprecare acqua recuperabile peggiorando anche la
situazione di inquinamento del mare; esigiamo l’adozione di un Piano Energetico Comunale che
punti all’efficientamento, al risparmio e alla riduzione delle emissioni, anche attraverso la
conversione al solare di tutti gli edifici di competenza comunale; sono fondamentali investimenti
per un trasporto pubblico efficiente, capillare e gratuito all’utenza, incentivi alla ciclabilità e
all’intermodalità tramite una riorganizzazione della mobilità urbana; non si può rimandare
un’operazione di totale disinvestimento dall'economia e finanza legate alle fonti fossili. Si tratta di
temi su cui nessuna amministrazione finora si è mossa in modo lontanamente sufficiente, ma non
c’è più tempo per procrastinare: continueremo a monitorare l’avanzamento verso questi obiettivi e
a mobilitarci fino a quando non saranno raggiunti. |