TOYOTA (GIAPPONE) – Ci si mette anche il tifone “Hagibis” a boicottare il Mondiale di Rugby che si sta svolgendo in questi giorni in Giappone.
Era una notizia che già circolava nella notte, adesso è ufficiale: Italia-All Blacks e Inghilterra-Francia, incontri validi per la quarta giornata nella fase a gironi, non si disputeranno a causa del tifone che si sta abbattendo nelle località di Toyota e Yokohama.
Vista la straordinarietà dell'evento, “la sicurezza pubblica è il target numero uno ed è per questo che siamo arrivati a prendere questa decisione eccezionale” così, ha dichiarato nella conferenza stampa la World Rugby, dopo essersi consultata con il Comitato Organizzatore.
“Le squadre coinvolte” - si legge nella nota del comunicato - “sono state avvertite e hanno capito questa difficile, ma giusta, scelta. Dal punto di vista sportivo e delle classifiche, verranno assegnati due punti a testa alle quattro squadre coinvolte (come se la partita fosse stata disputata regolarmente e si fosse conclusa in parità, ndr)”.
Non ci sta il CT azzurro O'She che non fa mancare il suo disappunto per la decisione presa dalla World Rugby: “Siamo dispiaciuti di non poter giocare l’ultima partita chiaramente tutti volevano avere la chance di far parte della squadra che avrebbe giocato contro la Nuova Zelanda, sia i giovani sia Sergio Parisse, Leo Ghiraldini e Alessandro Zanni che avrebbero probabilmente indossato la maglia azzurra per l’ultima volta”.
“Sono amareggiato” – continua il head coach azzurro - “per i giocatori, per lo staff e per i nostri supporter. Sono sicuro che è stata una decisione difficile da prendere per la World Rugby. Noi lo abbiamo saputo stamattina: ho parlato con Sergio e con i ragazzi avvertendoli che ci sarebbe stata la possibilità di giocare in un campo molto bagnato, ma poi non è andata così. La reazione dei ragazzi si è trasformata subito in delusione: finire la Coppa del Mondo con un allenamento e non sul campo non è una sensazione piacevole”.
Gli fa eco Capitan Parisse che non fa mancare la propria delusione accendendo una miccia polemica nei confronti degli organizzatori del mondiale: “Se gli All Blacks avessero avuto bisogno di giocare per fare i cinque punti sono sicuro che si sarebbe trovata una soluzione. Invece, a rimetterci è solo l’Italia. Tanto cosa importa degli azzurri? Avrebbero perso lo stesso. Complimenti! Dimenticano che il rugby e lo sport vivono di rispetto, di passione; noi avevamo il diritto di giocare questa partita, a prescindere dal fatto che il risultato fosse scontato. Non si possono prendere delle decisioni del genere. Non è giusto”.
Un vero e proprio tornado, un fiume in piena Parisse che sbotta: “gli organizzatori sapevano benissimo che c’era il pericolo dei tifoni, in questa stagione. E, in particolare, in questo fine settimana. Dovevano avere un Piano B. Noi eravamo disposti a giocare in tutte le condizioni: a porte chiuse, il venerdì sera oppure la domenica pomeriggio. Anche in un cortile. Giocare! Non chiedevamo altro! Invece...”.
Dal quartier generale azzurro, non manca il disappunto dei compagni del Capitano che avrebbero voluto chiudere il sogno mondiale scendendo sul terreno di gioco per affrontare i campioni del mondo della Nuova Zelanda. Una chance, forse l'ultima, quella di vestire la maglia azzurra come per Alessandro Zanni e per lo stesso Parisse.
Ormai il dado è tratto: l'Italia si piazza terza del girone B, con due vittorie ed una sconfitta ed un match non giocato, 12 punti in totale (2 punti assegnati a tavolino per il match annullato con gli All Blacks). Negata all'Italia anche la possibilità eventuale dei punti bonus assegnati in caso di risultato negativo, se si fosse giocata l'ultima partita con gli All Blacks. Almeno quattro mete. oppure, il cosiddetto un bonus difensivo: non perdere con un margine superiore ai sette punti.
Massimo Bomba |