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COVID-19, A PROPOSITO DELLE FUNZIONI RELIGIOSE

L’analisi del Prof. Giandomenico Palka già Ordinario di Genetica Medica Univ. Chieti-Pescara e Presidente AMCI sezione di Pescara

PESCARA - L’Unione Europea ha proposto di cancellare le “Messe natalizie” (Libero, martedi 01/12/20). Noi cattolici non dobbiamo meravigliarci di questo perché l’Europa ha da tempo rinunziato a riconoscere le sue radici cristiane. Uno Stato laico ha comunque il diritto di rivendicare la sua neutralità religiosa ma ha altresì l’obbligo di tutelare la libertà e la pratica religiosa, che si attua secondo i principi cui si ispirano le diverse fedi religiose. L’ora e il giorno in cui Gesù Cristo è nato non si conosce e non è affatto importante. La storia ha documentato che Gesù Cristo è nato, vissuto e poi crocifisso, forse perché persona troppo scomoda, al tempo dell’impero romano, Console Ponzio Pilato. La Chiesa cattolica ogni anno nel mese di dicembre rievoca la nascita di Gesù con manifestazioni religiose tra cui la Santa Messa di Natale che, tradizionalmente, viene svolta a mezzanotte. Il bene comune suggerisce l’opportunità di adeguarsi alle normative e la Conferenza Episcopale Italiana si è espressa assolutamente favorevole per l’anticipazione della Messa della notte di Natale in modo che i fedeli possano tornare a casa entro le ore 22. Ha stabilito inoltre di aumentare il numero delle Messe giornaliere così da evitare gli assembramenti, ha ribadito il rispetto delle regole di sanificazione, l’uso delle mascherine durante le funzioni e le distanze prescritte. Questo è stato il comportamento responsabile dei fedeli dalla data in cui sono state riaperte al culto le Chiese dopo il lockdown di primavera. Tengo però a precisare che in Chiesa, a mia conoscenza, non si sono verificati casi di contagio per il rispetto rigoroso delle regole che noi cattolici abbiamo seguito durante le funzioni religiose. Non certo per spirito di polemica, voglio ricordare che i poliziotti sono entrati nelle nostre Chiese bloccando le funzioni religiose anche in presenza di poche persone. Il 25 aprile, la festa della Liberazione si è svolta senza rispettare i distanziamenti ma le forze dell’ordine non sono intervenute. A Napoli per il Dio del pallone Maradona ci sono stati assemblaggi vergognosi ma il Presidente della Regione De Luca e altri membri del nostro Governo, come il ministro Boccia, che vuole far nascere Gesù 2 ore prima, non li abbiamo sentiti dire una sola parola a riguardo. Addirittura il Sindaco De Magistris ha affermato che Napoli è una città che non si può controllare nelle sue manifestazioni, come dire che tutto è consentito. Questa estate non si sa cosa è successo sui nostri litorali. Potrei continuare su altre trasgressioni ma non ne vale la pena. Voglio invece sottolineare che i fedeli sono i cittadini di questo Stato, del quale spesso sono i più validi supplenti, specie nella vicinanza alle persone più deboli e più bisognose che la pandemia ha reso ancor più fragili. Questo noi cattolici lo rivendichiamo in questo momento di grande confusione, nel quale pseudo intellettuali vogliono mettere sullo stesso piano la chiusura delle Chiese con quella dei cinema e dei teatri. La colpa non è di Odifreddi e di Veltroni, che evocano la soppressione del Natale e delle sue inutili funzioni religiose. La colpa purtroppo è nostra che non sappiamo manifestare la vera grandezza di Gesù Cristo.
Prof. Giandomenico Palka
già Ordinario di Genetica Medica Univ. Chieti-Pescara
Presidente AMCI sezione di Pescara


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