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AUTUMN NATIONS CUP: UN ANNO NERO PER L'ITALIA CHE CHIUDE SENZA VITTORIE

Smith: ''E’ frustrante chiudere la mia prima stagione alla guida dell'Italia senza vittorie ma sapevo che mi aspettava una grande sfida sulla panchina dell'Italia''

LLANELLI (Galles) – Un bilancio di fine anno nero per gli Azzurri che si chiude senza una vittoria all'attivo. A Llanelli, i dragoni gallesi battono l'Italia 38-18 guadagnando il quinto posto della Autumn Nations Cup 2020. Solito copione che si ripete, il team azzurro resta in partita per il primo tempo e poi crolla dopo pochi minuti nella ripresa. Le mete di Zanon e Meyer sono solo una illusione, chiudono il match le tre mete gallesi mettendo il sigillo ad un incontro senza storia.
Il Galles non perde tempo e al 7’ è già in meta su azione di Tipuric che trova un varco nella linea difensiva azzurra, passa l'ovale ad Hardy e schiaccia in mezzo ai pali. 7-0 con la trasformazione puntuale di Sheedy. L’Italia perde lucidità e sbaglia i passaggi alla mano, si continua con delle touche imprecise, ma anche l'arbitro inglese Barnes ci mette del suo e non sanziona un intervento con la presa alta in ruck di Liam Williams sulla testa di Carlo Canna. Il rosso c'era tutto ma è una giornata no per gli Azzurri. Ed ancora al 19’ il tallonatore Sam Perry di forza schiaccia in meta e dopo la trasformazione siamo sul 14-0 per il Galles. L'Italia non si perde d'animo e stringe i denti, al 29’ l'arbitro fischia per un fallo dei dragoni in ruck su azione del pilone zebrato Zilocchi. Il mediano Garbisi non sbaglia e manda tra i pali il calcio del 14-3. Si susseguono fasi confuse di gioco con rilanci al piede ed al 33’, finalmente, arriva la prima meta azzurra. Tutto parte da una maul vicino ai 22, Canna calcia un grabber dietro la linea gallese che è un assist cucito su misura per Marco Zanon, arriva la prima meta azzurra: 14-10. Al 39’ Giosuè Zilocchi sui 22 nell'area difensiva lancia Maxime Mbandà; gli azzurri arrivano sui 22 d’attacco e conquistano un altro calcio di punizione ed è giallo su Adams per fallo. Garbisi si fa trovare preparato trasformando il calcio e si va negli spogliatoi chiudendo sul 14-13.
Nella ripresa l'Italia non approfitta dell'uomo in più e il Galles con Sheedy trasforma un calcio per un fallo di Maxime Mbandà nell'azione in ruck precedente. Al 9’ ci pensa il giovane estremo della Benetton Treviso Sperandio a lanciare un assist su misura per Meyer che vola per metà campo e realizza la seconda meta azzurra.
Garbisi questa volta sbaglia il calcio di trasformazione ma i ragazzi di Smith prendono coraggio e superano i Dragoni, 17-18. Il Galles non sta a guardare e al 19' arriva la terza meta per i padroni di casa; la difesa azzurra fa acqua da tutte le parti: errore in touche e Tipuric ne approfitta, lancia Faletau che trova il sostegno del mediano di mischia gallese Davies, che va in meta. Risultato è di 24-18 con trasformazione gallese di Sheedy. Al 30’ North segna una meta dubbia che viene confermata dal Tmo che sigilla il 31-18 con il calcio di trasformazione di Sheedy. Chiude in meta Tipuric al 76’, trasforma Faletau e arriva il triplice fischio di Bernes.
Si chiude il sipario per l'Italia in uno scenario desolante in uno stadio triste dove nelle tribune rimbomba il suono del silenzio, non ci salva neanche il terzo tempo. Tutto da rifare, ora Federugby guarda al prossimo impegno del Sei Nazioni 2021.
Intanto, nell’assemblea di Rugby Europe, tenuta sabato scorso in streaming, la Federazione Italiana Rugby (FIR) rimane fuori dopo decenni dal board della federazione europea. Un pugno allo stomaco, dopo quello già subito con l’esclusione dall’esecutivo di World Rugby.
“C’è un progetto in cui crediamo fortemente – afferma il capitano Luca Bigi - nel quale siamo tutti impegnati. Stiamo sviluppando il gruppo e la leadership, la nostra mediana di oggi aveva iniziato il 2020 giocando con l'Italia U20 e in queste settimane è approdata al rugby internazionale. Siamo cresciuti nel corso dell'anno, tutti quanti, e credo che oggi si siano visti una buona difesa e una meta ben costruita. Ci aspetta un mese importante con le nostre franchigie adesso tra PRO14 e Challenge Cup prima di ritrovarci per preparare insieme il Sei Nazioni. Dobbiamo controllare - conclude Bigi - maggiormente la nostra prestazione, specialmente quanto abbiamo il controllo del gioco, ed essere più efficaci nel secondo tempo. Purtroppo sia contro la Scozia che contro il Galles sotto questo punto di vista non lo siamo stati”.
Fa sentire la sua voce il Coach Franco Smith, il quale chiarisce che “da febbraio ad oggi abbiamo avuto una grande crescita fisica e aumentato la conoscenza e la consapevolezza del gioco e del lavoro necessario per competere nei test. Mancano ancora molti dettagli da affinare, ma insieme ai tecnici delle franchigie, lavorando con Crowley e Bradley, muoveremo ulteriori passi avanti. Ci aspetta molto lavoro in vista del 2021, tutti sanno che nelle settimane a venire ci sarà da impegnarsi duramente per ricominciare da dove abbiamo concluso in vista del Torneo. E’ frustrante chiudere la mia prima stagione alla guida dell'Italia senza vittorie - chiude Smith - ma sapevo che mi aspettava una grande sfida sulla panchina dell'Italia. Le sconfitte pesano, ma il nostro lavoro è far crescere il rugby italiano e tradurre in risultati la nuova energia che questo gruppo sta costruendo col proprio impegno”.
Massimo Bomba


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