PESCARA - Il primo workshop è stato un successo. All’appello del Parco Nazionale della Maiella, Capofila del progetto, hanno partecipato 30 pescatori, individuati tra coloro che in questi ultimi due anni avevano presentato al Parco istanza di pesca sportiva, e una decina di Guardie ittiche volontarie, del Comitato Provinciale ARCI di Pescara. Un risultato lusinghiero che permetterà di costituire i Gruppi Volontari Life Streams, formati per contribuire alla salvaguardia della trota mediterranea e del suo ambiente.
“La partecipazione dei pescatori – ha dichiarato il Direttore del Parco Luciano Di Martino – garantisce la condivisione degli obiettivi di progetto relativi alla risorsa acqua, che possono essere raggiunti solo in modo condiviso e ecosostenibile”.
La pesca selettiva permetterà di rimuovere le trote appartenenti al ceppo atlantico e il prelievo di porzioni di pinna (da utilizzare per le analisi genetiche) da quelle trote che presentano le caratteristiche tipiche del ceppo mediterraneo.
“Grazie proprio alle analisi genetiche effettuate finora nei bacini idrografici del Sangro-Aventino, Foro, Alento e Aterno-Pescara – ha aggiunto il biologo del Parco Marco Carafa – abbiamo identificato le zone dove impegnare al meglio i volontari per le diverse azioni di conservazione previste dal progetto, dall’eradicazione, alla pesca selettiva e alle operazioni per la riproduzione in incubatoi e la successiva immissione di trote mediterranee”.
Attraverso una collaborazione con il Centro Ittiogenico Sperimentale di Idrobiologia del Vetoio (L'Aquila), presso l'incubatoio in allestimento presso il Giardino Botanico "D. Brescia" a S. Eufemia a Maiella, verranno allevate le trote mediterranee che andranno a popolare diversi fiume del Parco Nazionale della Maiella.
Come da programma, le attività riproduttive si svolgeranno a partire dall’ottobre 2021 per tre stagioni, concentrando le operazioni di rilascio degli avannotti tra aprile e luglio di ciascun anno. I corsi d’acqua interessati da questa attività sono il fiume Orfento ed Orta, il Fosso S. Spirito e il fiume Foro.
Dopo il primo appuntamento di aprile, gli incontri proseguiranno per coinvolgere nel progetto tutti i soggetti interessati sul tema della pesca, della gestione delle acque e della conservazione dell’ecosistema fluviale, per definire strategie di fruizione e conservazione dei nostri fiumi quanto più complete, condivise ed efficaci e raggiungere l’obiettivo di recuperare questi preziosi habitat ripristinandone l’originale biodiversità e funzionalità ecologica.
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