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UNA GIORNATA AL MARE DA DIMENTICARE: BAMBINI ALLONTANATI DALLO STABILIMENTO

E’ accaduto questa mattina ad un gruppo di adolescenti che volevano giocare e divertirsi, ma l’intolleranza ha arrestato i momenti ludici in spiaggia

PESCARA - In Parlamento si sta discutendo se trasformare il ddl Zan in legge. Il provvedimento, se approvato, istituirebbe il carcere per chi commette atti di discriminazione fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità. Questo sta accadendo in politica. Anche il mondo calcistico in questi giorni ha affrontato temi sociali forti: è stata oggetto di confronto la scelta di alcuni giocatori di mettersi in ginocchio, prima del fischio d’inizio delle partite europee, contro il razzismo. Sono argomenti trattati in qualsiasi forma e a qualsiasi ora della giornata dai media. Ma sembra che a Pescara questi grandi temi vengano ignorati, perlomeno da alcuni cittadini. O forse in temi sociali l'Italia va a due velocità. A comprovare la tesi è un ‘’banale’’ episodio accaduto questa mattina. Non facciamo nomi e luoghi (anche la foto è di repertorio). Vittime degli innocenti bambini con la voglia di trascorrere qualche ora al mare divertendosi. Ma ad arrestare l’esuberanza del gioco e della gioia sarà stato il colore della pelle dei piccoli e la loro condizione economica? Non lo sappiamo. Sappiamo però che questi bambini (dai 6 ai 12 anni) domani non potranno trascorrere il terzo ed ultimo giorno in spiaggia in quello stabilimento. Perché? Il gestore, con modi bruschi ed in pubblica piazza, ha riferito ai volontari che i bambini non sono graditi perché fanno le buche sotto gli ombrelloni e schiamazzano quando vanno in acqua. Certo i piccoli non indossano costumi e copri costumi firmati, ma in spiaggia, si sono comportati come tutti i bambini del mondo. Sta di fatto che quelle faccine sorridenti in un attimo sono state solcate da lacrimoni di tristezza. La stessa tristezza che ci ha invaso il cuore nel sentirci raccontare l’episodio. I bambini, grazie all’impegno dei volontari, domani andranno al mare, sempre in Adriatico, sempre a Pescara, ma in un altro stabilimento dove il senso civico, la solidarietà umana, e il rispetto della vita vengono prima dei clienti. Si spera. E’ un episodio che deve farci riflettere. ‘Banali’ episodi mostrano l’intolleranza di un mondo che vuole cambiare ma non ci riesce.


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