PESCARA - Sono stati selezionati dalla redazione del mensile ARTE di Cairo Editore,
diretto da Michele Bonuomo, i venti giovani artisti che parteciperanno al 21°
Premio Cairo, il più autorevole appuntamento con l’arte contemporanea in
Italia, voluto e sostenuto con passione e generosità dal Presidente Urbano
Cairo. La mostra, che si terrà nelle prestigiose sale di Palazzo Reale a
Milano, è stata posticipata al 2022, dal 17 al 23 ottobre, per permettere uno
svolgimento della cerimonia di premiazione in linea con le edizioni scorse e
una piena partecipazione del pubblico di appassionati.
Tra i talenti selezionati, Valentina De’ Mathà, artista italo-svizzera nata ad
Avezzano. Dopo aver vissuto a Roma per diversi anni, si trasferisce nella
Confederazione Elvetica nel 2008, dove attualmente vive e lavora.
“Essere stata invitata ad un premio così prestigioso è sicuramente per me
un’opportunità di cui sono molto grata” dice Valentina De’ Mathà.
Artista multidisciplinare, spazia dalla pittura alla fotografia, alla scultura e
installazioni. Una delle principali caratteristiche formali delle opere della De’
Mathà è l’utilizzo di materiali della fotografia tradizionale (carte e poliesteri
fotosensibili dipinti attraverso chimici fotografici) utilizzati non in modo
convenzionale. Queste carte emulsionate spesso vengono intrecciate e
cucite a mano dall’artista che dà vita ad arazzi/coperte, ma anche sculture
morbide e mutabili che simulano la labilità e vulnerabilità della condizione
umana. Corpi ripiegati su se stessi che cercano di tenere insieme i frammenti
e sfaccettature della propria esistenza e dello scorrere del tempo.
La sua pratica artistica è un tentativo di cercare di fissare, simbolicamente,
sulla carta emulsionata, quella materia dis-organizzata di cui fanno parte le
emozioni; e l’atto di tessere, rimanda alla tradizione tessile delle coperte
abruzzesi e alla volontà di tramandare (trama), di tenere insieme le cose, la
famiglia, le relazioni, i ricordi, con un fare atavico e femminile.
“Vivo in Svizzera ormai da più di 10 anni, e questo, paradossalmente mi fa
sentire sempre più forte il legame che ho con l’Italia e, soprattutto, con la mia
terra d’origine: l’Abruzzo. È un vero piacere per me partecipare ad un premio
nazionale così prestigioso e ambito” - aggiunge la De’ Mathà - “La mia ricerca
artistica è un’indagine sulla perdita del controllo, sull’errore/errare, e
possibilità che ne scaturiscono, e sul concetto di meraviglia. Di conseguenza
sulla volontà e tentativi da parte dell’uomo di tenere insieme le cose e farle
perdurare nella memoria. Un continuo alternarsi tra libero arbitrio e
ineluttabilità degli eventi che caratterizzano la condizione umana.
Partendo da questi principi, per il premio ho voluto realizzare un’opera
inedita, onesta e intima, una sorta di ritorno alle origini.”
La prestigiosa giuria che sarà chiamata a nominare l'opera vincitrice, al cui
autore verrà assegnato il Premio
Cairo, è presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente
dell’omonima Fondazione di Torino, ed è composta da Luca Massimo
Barbero, direttore Istituto di Storia dell'Arte della Fondazione Giorgio Cini di
Venezia, Mariolina Bassetti, Chairman Christie's Italia, Gabriella Belli,
direttrice Fondazione MUVE - Musei Civici di Venezia, Ilaria Bonacossa,
direttrice Fiera Internazionale d’Arte e Contemporanea Artissima di Torino,
Lorenzo Giusti, direttore Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
(Gamec) di Bergamo, Andrea Viliani, responsabile e curatore Centro di
Ricerca Castello di Rivoli, ai quali si aggiunge il grande artista Emilio Isgrò. |