PESCARA - Rendere a tutti i costi il progetto di viale Marconi un terreno di scontro a scopo politico dimenticando in questo modo i veri interessi dei cittadini e degli automobilisti, colpendo cioè quella visione di città che vuole crescere dal punto di vista ambientale, della mobilità sostenibile e della qualità della vita; e, se ciò non bastasse, condire il tutto di informazioni non veritiere come quella che è stata fatta circolare sui social e sui giornali in queste ore e che parla di una “rotonda rubata” all’incrocio tra Via Tommaso da Celano e Via Corradino d’Ascanio. E’ questa, in sintesi, la posizione di Palazzo di città. Dall’ufficio Lavori Pubblici del Comune ci tengono infatti a riportare nei giusti termini la questione, specificando tempi e modalità dell’intervento ed evitando che la cittadinanza, e in particolare i residenti di Viale Marconi, vengano tratti in inganno da dichiarazioni a ruota libera propinate da chi non conosce la storia e l’attualità di quel progetto e si affida a “frottole da social”. È lo stesso dirigente comunale ai Lavori Pubblici, Fabrizio Trisi, a dichiarare .
Desta quindi sorpresa notare - si afferma da Palazzo di città - come il centrosinistra, che all’epoca votò il progetto che prevedeva l’eliminazione di quella rotonda, oggi gridi “al lupo, al lupo!”. Il progetto è stato infatti successivamente adeguato per renderlo realizzabile e non perdere le risorse del Sus, correggendo una serie di anomalie emerse fin da subito. Gruppi sociali di persone che sono interessate a Viale Marconi, e che lì vivono, nei primi mesi di quest’anno sono stati ascoltati e il progetto è stato adeguato anche in base alle richieste dei cittadini, oltre che tenendo conto di indicazioni di carattere strettamente tecnico. Le corsie in carreggiata sono diventate quattro al posto di tre, quindi due per i bus e due per i mezzi privati, allo scopo di evitare che viale Marconi diventasse per le auto una strada a senso unico; le rotatorie introdotte agli incroci hanno lo scopo di fluidificare il traffico; è stata salvaguardata la rete di piste ciclabili, ad esempio da via Pepe si potrà procedere su Via Pollione sino a viale Pindaro. Un’ultima considerazione riguarda i parcheggi: le due corsie per i bus, che comunque erano già presenti, non hanno impedito di programmare il recupero di 222 posti di sosta per le auto rispetto ai 102 previsti nella prima ipotesi progettuale della giunta Alessandrini. |