PESCARA - Lo annuncia con una lettera a Matteo Salvini: Gianfranco Giuliante, presidente di Tua, lascia la Lega.
"Vi ho aderito e vi ho lavorato con impegno, prima tessera 2017.-scrive Giuliante- Senza enfatizzazioni che
non mi appartengono, ricordo a me stesso che l’unico territorio dove si è vinto tutto (comunali
di Pescara e Montesilvano, elezioni provinciali con indicazione del Presidente Lega e
regionali con eletti a valanga) è stato nel pescarese sotto la mia gestione.
Non mi sfugge che mi sono mosso in un momento in cui la capacità di fascinazione di Salvini
ha reso tutto più facile e che a lui va ascritto gran parte del merito per quei risultati. Ma se
ciò è vero, come è vero, ci si deve porre il problema del perché in altre parti d’Abruzzo nello
stesso periodo e con lo stesso clima si è riusciti a perdere “tutto”….. allora come ora.
Non ho condiviso molto scelte, ma soprattutto il chiudere gli occhi, il tirare a campare rispetto
a una valanga di problemi che, per scelta venivano accantonati, o per insipienza elusi.
Chi mi conosce sa che spesso sfioro l’ipertrofia dell’ego, considerando intelligenti, molto
molto intelligenti coloro che la pensano come me! Ma so anche umilmente ancorarmi con
forza al principio di realtà senza sconti per nessuno a cominciare da me stesso!
Ho eccepito una trattativa post elettorale in Regione che ha relegato la Lega alla marginalità
politica, regalando rendite di posizione (che nel tempo sono emerse tutte) agli alleati
nonostante la Lega avesse 10 eletti contro i 3 di Fratelli d’Italia e i 2 di Forza Italia.
Ho eccepito che l’unica legge strutturale a firma Lega (ciclo rifiuti) è la negazione totale e
assoluta del programma Lega e di quanto Salvini andava dicendo in tutta Italia.
Ho eccepito che le leggi che si presentano non possono consumarsi in una conferenza
stampa a beneficio dei vertici di Partito, ai quali vengono inviate per dimostrare di esistere
(leggi sollecitate da Salvini, presentate e approvate in Consiglio Regionale quali: “interventi
a sostegno dei coniugi separati o divorziati in condizione di disagio”, “interventi regionale in
materia di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo”, “interventi
per le persone anziane vittime di criminalità”) hanno poste in bilancio che sfiorano lo
scherno!!! 50.000 euro!!!.
Ho eccepito che il mancato coinvolgimento di tutti gli eletti o la discriminazione tra gli stessi
avrebbe fatto implodere la Lega, come sta avvenendo e continuerà ad avvenire!
L’ho fatto “in casa” senza rumori mediatici. Leggo che Salvini ipotizza un rilancio del Partito
e congressi cittadini. Sa Salvini quanti sono in Abruzzo i cosiddetti militanti (per gli esterni
traduco: quelli che hanno diritto di elettorato attivo e passivo per partecipare a un Congresso
Lega)? Poco più di un centinaio in tutto l’Abruzzo che pure ha 305 Comuni e oltre 1.300.000
abitanti. La qualifica di militante la si ottiene a giudizio insindacabile del Segretario
Regionale. Si può essere d’accordo o meno sul metodo (mutuato dallo Statuto della Lega
Nord) ma le “esclusioni” o le inclusioni presuppongono un giudice imparziale, altrimenti
rischiano, come nel caso Abruzzo, di tradursi in un cesarismo “cacio e ova” ove esponenti
storici della Lega si ritrovano con un “daspo” che impedisce la possibilità di partecipazione
ai congressi senza motivo o “per antipatia personale” dopo molti anni di ruoli attivi e
continuativi che hanno garantito la presenza della Lega in ogni occasione (gazebate,
manifestazioni etc). Sto parlando di centinaia e centinaia di persone!
Emblematico è il caso di Roseto, ove sembra che l’unico iscritto, riconosciuto militante, sia
l’on. Bellachioma, o di Pianella dove il Sindaco leghista risulta l’unico iscritto militante o…si
potrebbe continuare a lungo con le estromissioni ad personam, una volta si chiamavano
epurazioni, cui moltissimi sono stati sottoposti! Come è evidente il dramma si è tradotto in
farsa e la storia, che qui è una storiaccia, è diventata isteria.
Esco, -conclude Giuliante- non intendo aderire a altri partiti, cercherò di pensare e agire altrove rispetto al
presente. Futura mi sembra un luogo possibile".
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