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LA TROTA MEDITERRANEA TORNA A VIVERE NEI FIUMI ABRUZZESI

Circa 54mila le uova prodotte: quelle fecondate saranno allevate al C.I.S.I dell’Aquila e i giovani nati immessi nei fiumi del Parco Nazionale della Maiella

PESCARA - La trota mediterranea torna a casa. Il Parco Nazionale della Maiella, grazie al progetto europeo Life Streams, ha dato il via alle attività che permetteranno di ripopolare i fiumi abruzzesi con nuovi esemplari di trote mediterranee, una specie quasi scomparsa dai suoi habitat naturali e la cui presenza offre all’ecosistema un equilibrio fondamentale.
L’azione si è svolta presso il Centro Ittiogenico Sperimentale e di Idrobiologia (C.I.S.I) dell’Aquila, gestito dalla Regione Abruzzo, dove un’equipe di tecnici del Parco Nazionale della Maiella e dell’Istituto di ricerca vicentino Aquaprogram s.r.l., insieme al personale dell’allevamento ittico e alla supervisione dell’Università di Perugia, hanno selezionato e avviato la riproduzione di 34 individui di trote native, di cui 24 femmine e 10 maschi, producendo circa 5,4 kg di uova, corrispondenti ad un numero totale stimato a 54mila.
“I riproduttori sono stati selezionati attraverso i più approfonditi e affidabili protocolli di analisi genetica tra i più approfonditi e affidabili disponibili”, commenta Marco Carafa, biologo del Parco della Maiella. “Le uova fecondate saranno allevate nel C.I.S.I. dell'Aquila. Una parte costituirà uno stock riproduttivo testato geneticamente attraverso i protocolli messi a punto dal progetto Life Streams, e una parte verrà poi rilasciata in natura in diversi corsi d’acqua”.
In primavera, infatti, raggiunto l'accrescimento idoneo, i giovani nati (avannotti) verranno immessi nei fiumi del Parco Nazionale della Maiella, in particolare in quelli di Orta e Orfento.


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