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SETTER INGLESE RECUPERATA SULLE COLLINE DI CASTELL'ARQUATO

Il proprietario ha fornito vaghe giustificazioni e non l'aveva cercata. La denuncia delle Guardie Zoofile dell’Enpa di Piacenza

PESCARA - E’ stata ritrovata stremata, spaesata sulle colline di Castell’Arquato, in provincia di Piacenza, da un gruppo di ragazzi a San Lorenzo di Castell’Arquato. Era affamata, assetata con il pelo sporco, cosparso da baccelli spinosi che le ferivano la cute e con un’infestazione massiccia da parassiti. Dopo averla soccorsa hanno chiamato le Guardie Zoofile dell’Enpa di Piacenza che l’hanno recuperata e portata al Canile Rifugio del Cane, gestito dall’associazione Asilo del cane di Castell’Arquato. “Abbiamo iniziato subito le indagini – afferma Michela Bravaccini, capo nucleo Guardie Zoofile Enpa di Piacenza - “Dea, così l’abbiamo chiamata, aveva un microchip intestato nella Regione Lombardia. I tempi burocratici per rintracciare il proprietario non sono certo brevi, dopo alcuni giorni abbiamo ricevuto i dati che ci servivano, il proprietario è un uomo residente a Brescia e quando lo abbiamo contattato ha fornito vaghe giustificazioni, per poi rendersi irreperibile e saltare l’appuntamento presso il canile arquatese, dove è Dea”. A quel punto appurato che l’uomo non aveva in alcun modo cercato di rintracciare il suo cane, non ne aveva comunicato lo smarrimento al Comune o all’anagrafe canina, viste le condizioni pietose della piccola setter, le Guardie zoofile non hanno esitato a sequestrare il cane e denunciare il proprietario per abbandono di animale Art.727 Codice Penale.
“Sono storie di ordinaria cattiveria – continua Michela Bravaccini - i cani che vengono utilizzati nell’attività venatoria sono quelli più soggetti a smarrimenti, il fatto grave è che se il proprietario proviene da fuori Regione spesso succede che torna a casa da solo, dando per scontato che prima o poi il cane verrà ritrovato. Questi cani vengono lasciati a se stessi a vagare per strade e campi, spesso muoiono di stenti oppure rimangono vittime di incidenti stradali. Sia bene inteso che per la legge voltare le spalle al proprio animale, non cercarlo, non avvisare le autorità proposte, non attuare tentativi di ricerca può raffigurare il reato di abbandono e poco importa se è un cane “da caccia” o da “divano”, la legge è uguale per tutti! Ora gli atti sono al vaglio della Procura della Repubblica per il proseguo di competenza, nel frattempo la piccola Dea potrà stare tranquilla, ben accudita e coccolata, trattata per una volta come un cane, una creatura senziente e capace di emozioni e non come parte di un equipaggiamento”.


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