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CONGIUNTURA ECONOMICA DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA: INFLAZIONE PIU' ALTA , A RISCHIO I CONSUMI

E' quanto rileva Confindustria L'Aquila Abruzzo Interno sulla base dell'analisi congiunturale del Centro studi riferita al mese di luglio

L'AQUILA - I rincari di energia e alimentari, accentuati dalla guerra, l’impatto su costi e margini delle imprese e su inflazione e potere d’acquisto delle famiglie e tassi di interesse più alti stanno frenando l'economia della provincia dell'Aquila. E' quanto rileva Confindustria L'Aquila Abruzzo Interno sulla base dell'analisi congiunturale del Centro studi riferita al mese di luglio. “L’inflazione in Italia continua a salire (+8,0% annuo a giugno) su valori che non si vedevano dal 1985”, afferma Riccardo Podda, presidente di Confindustria L'Aquila, “la corsa dell’inflazione è trainata, soprattutto, dai prezzi elevati delle materie prime energetiche e alimentari. I rincari si traducono in Italia in un +48,7% annuo dei prezzi energetici al consumo e in un +8,7% per quelli alimentar i. Per le famiglie, il rialzo dei prezzi finali si traduce in una maggiore spesa, a parità di volumi, considerato anche che energia e alimentari sono difficilmente comprimibili. “Ciò potrebbe spingere a rimandare o ridurre l’acquisto di alcuni beni e servizi, che siano giudicati non essenziali”, evidenzia Podda, “in direzione opposta agisce il risparmio accumulato dalle famiglie nel periodo della pandemia, che è un serbatoio di risorse cui alcune famiglie, sebbene non tutte, possono attingere a fronte della maggior spesa per beni e servizi”. L’effetto netto di queste due forze contrapposte, secondo il Centro studi di Confindustria sarà “una franata dei consumi in Italia, nel corso del 2022, rispetto a quanto si sarebbe avuto senza il balzo dei prezzi. Inoltre, lo scudo rappresentato dall’extra-risparmio tenderà man mano ad esaurirsi, se i rincari dei prezzi non si attenueranno: finite quelle risorse, i consumi, quindi la domanda. potrebbero risentirne in misura pesante. Per quanto riguarda le imprese, gli indicatori continuano a fornire segnali discordanti. “La Banca d’Italia”, sottolinea Francesco De Bartolomeis, direttore di Confindustria L'Aquila, “segnala un peggioramento della domanda e una maggiore incertezza nel secondo trimestre del 2022. La fiducia delle imprese manifatturiere registra un piccolo recupero a giugno, dopo un lungo calo. La produzione industriale, in calo a maggio come atteso, è in aumento nella media del 2° trimestre, con una dinamica nella prima metà di quest'anno in leggera ripresa. Le imprese industriali, dunque, mostrano resilienza. Da tenere, infine, sotto osservazione il significativo trend di svalutazione dell'euro (crollato a 1,01 dollari per euro in media a luglio) che accresce il costo delle commodity importate in Italia e negli altri Paesi dell' eurozona, che sono quotate quasi tutte in dollari".


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