PESCARA - “Le attività estrattive nelle aree di cava della regione Abruzzo vanno realizzate ma rispettando rigorosamente i criteri qualitativi della sicurezza, della sostenibilità e dell’ordine, e soprattutto devono determinare sviluppo del territorio. È quanto deciso con l’approvazione della delibera contenente le nuove linee guida delle attività, linee guida sulle quali ho fortemente insistito e che sono state recepite dalla giunta, ringraziando per la sensibilità il Governatore Marco Marsilio e l’assessore Emanuele Imprudente”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri ufficializzando la delibera approvata dalla giunta regionale.
“Ogni anno al Servizio Valutazioni Ambientali arrivano dal settore delle attività estrattive almeno 30 o 40 nuove pratiche autorizzatorie per la realizzazione di iniziative su cave e torbiere – ha sottolineato il Presidente Sospiri -, un numero assolutamente rilevante per una regione come l’Abruzzo, che da un lato testimonia la vivacità imprenditoriale ed economica del tessuto produttivo, ma dall’altro certifica quanto sia importante stabilire regole ambientali certe, ferme e valide per tutti per assicurare che tali attività rispettino innanzitutto il territorio, non generando fenomeni di dissesto o di criticità, dall’altro siano realmente utili per le aree in cui si svolgono, sia in termini di utenza che di reale necessità. Per tale ragione ho premuto affinchè gli uffici individuassero e predisponessero delle norme certe e garantiste, idonee a vigilare, ad esempio, su quelle cave in cui si preveda l’estrazione di oltre 500mila metri cubi di materiale o su aree di intervento superiori ai 20 ettari, regole che peraltro andranno anche a semplificare le procedure amministrative riducendo i tempi di istruttoria. Fondamentale il ruolo delle procedure di VIA che dovranno riassumere e riassorbire tutte le pratiche autorizzatorie, e contenere ogni genere di relazione specialistica, come quella acustica, emissioni, geologica e idrogeologica. Ogni pratica autorizzatoria dovrà contenere lo studio di Impatto ambientale, il Progetto di Cava, le documentazioni fotografiche a colori per rendere immediatamente individuabili le aree di intervento, e soprattutto il cronoprogramma esatto del progetto di recupero ambientale post-estrazione con il preferibile ricorso a tecniche di ingegneria naturalistica”.
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