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GRANDI NOMI PER LA QUARANTUNESIMA DEL FESTIVAL DI MEZZA ESTATE

Convergenze e divergenze nel cartellone presentato nel palazzo dell’Emiciclo di L’Aquila. Ventitrè appuntamenti musicali attorno ai quali ruoteranno tutte le arti da quelle visive alla scrittura, per un cartellone firmato dal direttore artistico Jac

TAGLIACOZZO - Il simbolo della XLI edizione del Festival di Mezza Estate è un ricciolo barocco. Quel ricciolo è icona di cultura, mutazione, cambio di punto di prospettiva, abolizione della razionalità assoluta, sfarzo, nobiltà, esplosione espressiva. E’ quanto avverrà nello splendido borgo di Tagliacozzo, dal I sino al 22 agosto quando, nell’ ambito del cartellone musicale, balletto, teatro, firmato dal Direttore Artistico, Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, in essere da ormai ben nove anni, impreziosito da all stars, di rilievo internazionale, andranno ad inserirsi spazi dedicati alla scrittura, alle arti visive, trasformando, così, il cuore d’Abruzzo in tòpos, in oasi creativa, un concetto che ha superato la prova del tempo e al quale potrà accadere solo di divenire ancora più alto, spirante e ispirante.
Traguardo importante quello della quarantunesima edizione, con un cartellone e un format di successo, che sarà preludio a quella che andrà inserirsi in una casella privilegiata per la programmazione di l’Aquila città della cultura del prossimo anno, grazie alle istituzioni, in primis il Ministero della cultura, la Regione Abruzzo, il Comune di Tagliacozzo, e la sinergia con istituzioni quali la Sinfonica Abruzzese, resident orchestra e l’ Accademia musicale di Alto perfezionamento vocale “Daltrocanto” diretta da Donata D’Annunzio Lombardi. Il Festival di Mezza Estate diventa così un “modus vivendi”, costruito in tanti anni, per continuare a godere delle ragioni estetiche dettate dalla direzione artistica e generale di Jacopo Sipari e Luca Ciccimarra, nonché dal Sindaco Vincenzo Giovagnorio e dalla sua delegata alla cultura Alessandra Ricci, che implica una particolare qualità d’animo, un’educazione all’amore, che è giusto il contrario di quanto oggi, comunemente accade in un mondo, in cui ci sentiamo sempre più soli. Ospiti, nella Sala Silone del Palazzo dell’Emiciclo de’ L’Aquila, dell’Assessore ai beni e alle attività culturali e allo spettacolo della regione Abruzzo Roberto Santangelo, che ha creduto nel Festival dal primo momento, in primis per le collaborazioni virtuose tra le diverse istituzione e associazioni, venti giorni di altissima e prestigiosa programmazione, per un borgo che conta 6500 abitanti, ma che in estate è capace di accoglierne trentamila, il direttore artistico Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, ha illustrato in sintesi il variegato programma, che ha realizzato barcamenandosi, tra il proprio sentire musicale, le precise richieste del Ministero della Cultura, nonché considerando i desideri di un pubblico eterogeneo e internazionale quale è la platea di Tagliacozzo. Debutto assoluto quale delegata alla cultura della giunta Giovagnorio, Alessandra Ricci che riconosce questo investimento un bene comune e pilastro fondamentale della vita democratica e civile di una comunità che, come tale deve essere tutelata, incentivata e resa accessibile a tutti perchè ogni iniziativa culturale – piccola o grande che sia - è un seme di futuro. Accanto a lei l’assessore alle Politiche Sociali Alessia Rubeo, che vede ogni anno l’intero paese partecipare al Festival, con tutte le cooperative impegnate e quindi, esperienza per i giovani e condivisione di lavoro per tutti. Presente anche il Direttore generale Luca Ciccimarra, il quale da sempre sottolinea l’enorme impegno produttivo che, in generale, richiede l’organizzazione di eventi culturali di grande portata come un Festival, con una metafora, ovvero che la Musica, quella più spettacolare, è frutto dell’impegno armonioso di tante persone, nei fatti un’opera “orchestrale”. Il Maestro Ettore Pellegrino, violinista, nonché direttore artistico della Sinfonica Abruzzese ha ricordato il suo debutto nel 1999 al Festival e rinnova l’impegno della sua orchestra, che compie uno straordinario e ferace cinquantesimo proprio a Tagliacozzo, con uno splendido concerto celebrativo, a fianco del proprio direttore musicale Jacopo Sipari ottima bacchetta e pari fautore di sinergie. Primo ed ultimo a parlare il Sindaco Vincenzo Giovagnorio, il quale, dopo aver ringraziato ospiti ed istituzioni, ha annunciato la grande mostra Contemporanea Ventiventicinque, giunta alla XII edizione, nel monumento identitario e più amato della Città, il Palazzo ducale Orsini-Colonna, a cura di Emanuele Moretti e Cesare Biasini Selvaggi, nonché la rassegna dedicata ai libri da lui stesso curata, invitando tutti ad intervenire per fermare il tempo, nei luoghi magici di Tagliacozzo.
Il cartellone verrà inaugurato venerdì primo agosto, alle ore 21,30, nel Chiostro di San Francesco, con l’esecuzione della Messa da Requiem di Wolfgang Amadeus Mozart, per il Concerto celebrativo del Giubileo della Speranza, forse, la testimonianza più alta del genio mozartiano, una scelta forte quella del direttore artistico, per inaugurare un festival estivo, ma dovuta , dove “Morte” può per molti, siano o no credenti, essere la più dolce delle parole, ma può significare anche strazio, indurre a inane ribellione contro gli ingiusti decreti del Fato. Accostata ai tempi d’oggi, la parola può significare soltanto “strazio” per un impoverimento del mondo e per la negazione dell’Uomo, che è la guerra. Sul podio dell’ Isa ci sarà Amos Talmon, da Tel Aviv, segno che la musica crea ponti e cancella i confini, coi solisti Giada Borrelli, Ester Esposito, Francesco Lucii e Manuel Pollinger con l’International Opera Choir preparato da Giovanni Mirabile. Ma pare dire Georges Bizet, del quale il 2 agosto, verrà celebrato alle ore 21,15, il 150° anniversario dalla morte, che il male non esiste, pervenuto per vie misteriose e insondabili a una sorta di momento epifanico: c’è solo l’infelicità. Carmen, che pure compie 150 anni, e vedremo in forma di Balletto, con la compagnia del Varna State Opera Ballet, è un essere in fuga, è l’espressione compiuta e dolente dei sentimenti, delle passioni, delle lacerazioni, del disagio di vivere che agitano l’animo umano e che fanno di Carmen un mito tanto moderno, tanto vicino. Il 3 agosto, alle ore 18,verrà vissuto il vernissage di Contemporanea 25 nella splendida cornice del Cortile d’arme del Palazzo Ducale alle ore 19, a cura di Emanuele Moretti e Cesare Biasini Selvaggi con opere di Concetta Baldassarre e Annu Palakunnathu Matthew. A seguire, il Balletto dell’Opera di Varnapresenterà un’altra gemma del repertorio ballettistico, sempre nel chiostro di San Francesco alle ore 21,15, Cinderella di Sergej Prokofiev, una grande ricchezza di spunti lirici e amorosi, cui si accompagnano una garbata ironia, colorata talvolta di inflessioni genuinamente umoristiche, un'orchestrazione brillante, godibilità melodica e una grande vivacità ritmica. Lunedì 4 agostoancora nel chiostro di San Francesco, per le celebrazioni del cinquantenario dell’orchestra Sinfonica abruzzese, sarà il pianista Alessandro Deljavan, la special guest, il quale eseguirà il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in si bemolle minore, op. 23 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, con i suoi celebri accordi iniziali e la limpida inventiva melodica e brillante à la russe che intride ogni suo movimento. Concerto monografico, con Rafal Janiak, sul podio che completerà il programma con la Sinfonia n°5 in mi minore del genio russo, tipicamente decadente, oltre all'affascinante ricchezza melodica, la vaporosa e duttile ricerca timbrica, nonché lo straordinario vitalismo orchestrale oscillante fra il colorismo di Borodin e il gusto, denso e raffinato, di Rimskij-Korsakov. Il 5 agosto, nel chiostro di San Francesco alle ore 21,15, il Festival propone Note di Gusto– musimenù all’italiana per voci recitar-cantanti, ensemble e batteria di cucina, 20 ricette regionali raccolte e trascritte dalla tradizione orale popolare da Roberta Vacca, con un testo di Guido Barbieri, liberamente tratto dal Satyricon di Petronio Arbitro, in coproduzione con Festival Le Corti dell’Arte di Cava de’Tirreni, con il Conservatorio di Musica “Gesualdo da Venosa” di Potenza e con Associazione R. D’Ambrosio. Una nuova commissione del Festival di Tagliacozzo che si inserisce nella volontà di promuovere la musica contemporanea. Il direttore Sergio Lapedota guiderà l’Ensemble Gesualdo contemporanea e i solisti dell’Accademia Adalo, Lucrezia Ianieri, Rebecca Sois e Sergio Campobasso. Non ci si sposterà di location e orario, il 6 agosto, per l’omaggio di Pietra Montecorvino ed Eugenio Bennato con l’orchestra dell’ Isa diretta da Dian Tchobanov a Pino Daniele. Se la canzone napoletana è figlia della poesia lo è in particolare la grande romanza italiana, che vivrà il 7 agosto in Visioni all’alba del Novecento, con Francesco Paolo Tosti e i grandi poeti del suo tempo in cooproduzione con l’Accademia Adalo, l’istituto nazionale Tostiano di Ortona, un’idea di Donata D’Annunzio Lombardi, che la poesia la porta nel cognome e nella voce, con i suoi allievi Lorenzo Martelli, Ginevra Gentile, Daniela Esposito, Simona Ritoli, Rosanna lo Greco, Francesco Lucii e Yu Ding. Un sax sopra le righe ascolteremo l’8 agosto sempre nel chiostro di San Francesco, quello di Federico Mondelci, immaginiamo in tripla veste alto, soprano e direzione, alla testa dell’Orchestra dell’Isa, per eseguire pagine da West Side Story di Lenny Bernstein e quindi omaggiare Nino Rota ed Ennio Morricone. Quando la parola si fa contenitore di suoni sale in cattedra Giancarlo Giannini, atteso nel Chiostro il 9 agostoper un racconto in musica, in duo con la fisarmonica di Davide Cavuti in Io, il cinema e D’Annunzio. Il 10 agosto Serena Autieri sarà Raffaella Carrà , ancora una prima nazionale con l’orchestra dell’Isa diretta dall’eclettico Roberto Molinelli, concerto seguito il giorno successivo da una Broadway Celebration, ovvero i temi dei più amati musical americani. “Voglio cantare e si nun canto moro,/ E si nun canto me sento murire. /Me sento fa’ nu nureco a lu core/Nisciuno amante me lo po’ sciuglìre”. In questi versi di Libero Bovio, è racchiusa tutta l’esplosione passionale del sentire musicale partenopeo. E’, la canzone napoletana, la storia di un popolo che attraverso altissimi versi e musica immortale, si è posto in cammino, cantando il suo sentire, i suoi contrasti, la sua bellezza, la sua libertà, il suo amore, aprendosi ad ogni contaminazione, pur mantenendo intatta la propria inconfondibile identità, misteriosa e sfuggente. Sarà Eduardo De Crescenzo, il 12 agosto, in duo con il pianista Julian Oliver Mazzariello a raccontarci la passione del popolo napoletano per la musica. Il 13 agosto ritorna Roberto Molinelli alla testa dell’orchestra ISA per un omaggio alla voce e all’universo musicale di Mia Martini, mentre il giorno successivo il Festival ospiterà il Cinzia Tedesco Quartet per l’esecuzione delle musiche dal vivo del film No direction di Martin Scorzese. Doppio appuntamento il 16 agosto alle ore 12, nella Faggeta di Marsia con le sigle dei Cartoons dai Flinstones a Lupin III, in chiave jazz con Francesco Bearzatti , Nico Gori, Andrea Rea, Daniele Sorrentino e Igor Caiazza, mentre la sera si ritorna nel chiostro per Karima Canta Autori, un omaggio alla canzone italiana, con un trio d’appoggio che schiererà Frassi, Evangelista e Guerra. La tempesta d’estate sarà scatenata dal violino di Abigeila Voshtina alle ore 6 del 17 agosto dinanzi al Santuario della Madonna d’Oriente. Antonio Vivaldi rappresenta in pieno il ricciolo barocco del manifesto, sua l’ansia onnicomprensiva, il demone bruciante che spinge il musicista ad una continua sperimentazione. La sua musica assumerà tra le dita della Voshtina e l’orchestra d’archi Suoni del Sud, i tratti di magnetici affreschi sonori o ambisce, grazie alla forza del suo potere evocativo e della sua logica formale, a conquistare una proprietà narrativa e una pregnanza illusionistica di tale intensità da trasfigurare l’astratto gioco dei suoni nella vividezza visiva e gestuale di un evento teatrale. Da Vivaldi a Silvia Mezzanotte che vedrà salire sul podio, alla testa dell’Isa di cui è direttore principale il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, per evocare le regine del pop, Mina, Mia Martini, Gloria Gaynor, Annie Lennox e Liza Minelli. Il 18 agosto, sarà cabaret con Valentina Persia, mentre l’appuntamento successivo saluterà l’omaggio a Lucio Dalla di Pierdavide Carone, un progetto originale, interamente affidato per gli arrangiamenti e la direzione a Luca Gaeta, che guiderà l’orchestra Sinfonica Suoni del Sud. Tutti ai piedi della bicentenaria fontana dell’obelisco il 20 e il 22 agosto per il gran finale del festival, che vedrà in piazza Duca degli Abruzzi, una regina e un re della musica italiana, Patty Pravo e Marco Masini, due diverse generazioni, melodie senza rughe, come le parole e il ritmo, in uno spazio sinestetico dove alberga il Genius loci, poiché “L’arte nel suo mistero le diverse bellezze insiem confonde”.


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