PESCARA - Da anni porta il suo antico tamburo a cornice - la tammorra - in giro per il mondo, da Roma a Parigi, da Atene a Berlino passando per Yerevan, Tangeri, Toronto e Dakar. Domani sera Luca Rossi, uno dei maggiori esponenti della tammorra e della musica tradizionale del Sud Italia, sarà a Pescara, per esibirsi nel Santuario della Divina Misericordia e in piazza Sacro Cuore, nell'ambito del Pescara Liberty Festival, la rassegna voluta dal Comune e diretta dal Maestro Eleonora Paterniti che si è aperta nelle scorse settimane con le residenze artistiche e ieri sera ha appassionato il pubblico in piazza con la performance di Danilo Rea a Luciano Biondini. Proprio Rossi sta partecipando, da "docente", a una delle residenze artistiche in corso all'Aurum.
Domani sera (ore 21, ingresso gratuito) invece Rossi sarà il protagonista di "María, storia di una madre", portando al Pescara Liberty Festival un concerto esclusivo, un incontro tra preghiera e festa, un’esperienza che è allo stesso tempo rito, concerto e racconto. La narrazione sarà incentrata sulla figura iconica di María. Maria femmina e madre, infante, amante, mater dolorosa. Maria terrena e celeste che tutti accoglie come figli suoi senza distinzioni.
La tammorra, strumento rituale e ancestrale, incontra la solennità del pianoforte, la profondità del mandoloncello e l’intensità del violino e delle voci, dando vita a un suono che risveglia ascolto e raccoglimento all'interno dello spazio sacro della chiesa. Ogni gesto, voce e parola trova un peso nuovo e la musica si fa meditazione sul nostro tempo.
Il concerto intreccia anche “Nenna”, nuovo brano di Luca Rossi: una tarantella in minore, una preghiera laica e potente, capace di evocare l’amore semplice e duraturo, quello che resta come un sussurro nella memoria.
La serata si chiuderà trasformando l’intimità della Chiesa in festa: gli spettatori, guidati da Luca Rossi, usciranno nella piazza per continuare a danzare il concerto in un rito collettivo di condivisione. Un momento di musica e gioia comunitaria, come ancora avviene in molti paesi del Sud.
Un viaggio sonoro e umano, che unisce tradizione e spiritualità, memoria e presente, per ritrovarci tutti nel grande cerchio di mamma tammorra.
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