PESCARA - Una standing ovation ha chiuso, ieri sera, la performance di Alessandro Quarta, il violinista rocker che si è esibito nell'ambito del Pescara Liberty Festival, riuscendo a catturare e ad entusiasmare il pubblico che ha riempito piazza Sacro Cuore. Un concentrato perfetto di tecnica, passione ed energia trascinanti che ha calamitato i presenti dal primo all'ultimo secondo del concerto nella piazza riqualificata, scelta anche quest'anno per accogliere le serate del Festival voluto dal Comune e diretto dal maestro Eleonora Paterniti, dal 9 al 13 settembre. Sul palco, con Quarta, il pianista Giuseppe Magagnino e il il suo trio ritmico composto da Franco Chirivi, alla chitarra, Michele Colaci, al basso, e Cristian Martina alla batteria, protagonisti di una serata unica, proprio come era stata annunciata.
Applausi e grande entusiasmo per "No limits", questo il titolo del "viaggio" nella musica proposto da Quarta, che ha voluto ringraziare Paterniti perché "dà la possibilità a noi artisti di sentirci vivi". Quarta ha rivolto il suo ringraziamento anche "al sindaco e alla città" che ieri sera lo hanno accolto con grande slancio, al punto che ha annunciato il suo ritorno, l'anno prossimo.
Quarta ha voluto lanciare un messaggio al pubblico sulla cultura. "Questa sera avete perso tre ore della vostra vita", ha affermato alla fine della sua performance, per poi completare cosi: "avete perso tre ore lontano da un telefono. Ci sono tante guerre", ha aggiunto, "ma la più grande è quella in cui non riusciamo a vedere le bombe che stiamo mettendo nel sottosuolo per i vostri figli (perché io non ne ho) e sono quelle legate alla mancanza di cultura. La cultura nelle scuole c'è ma non viene presa sul serio" e poi, andando avanti con la sua riflessione, ha fatto notare che "oggi viviamo di rendita" rispetto a tutto ciò che è stato realizzato da chi ci ha preceduto, dalle chiese ai musei passando per la musica, e d'altronde basterebbe pensare solo un secondo come sarebbe "vivere in un città senza arte e senza a quello che è stato creato 100 anni fa". E' fondamentale, quindi "combattere le bombe che non vediamo, che non sono quelle che vediamo in TV, ma sono i cellulari. Il rischio è che una volta morti noi, non rimarrà più niente".
Il Festival va avanti con altre tre serate: stasera è la vota di Luca Rossi, con le tammorre, mentre domani sul palco salirà Paolo Schianchi con una costellazione di chitarre che riesce a suonare contemporaneamente (in allegato biografia e foto) e sabato sarà la volta del Sunshine Gospel Choir (tutti gli appuntamenti alle 21 con ingresso gratuito).
Bilancio assolutamente positivo per Paterniti che pensa anche al grande successo del primo concerto, quello di Danilo Rea & Luciano Biondini, martedì. "Per molti artisti, quando le parole non riescono più a esprimere sentimenti o concetti, entra in gioco la musica, linguaggio universale capace di parlare a tutti e trasmettere emozioni che vanno oltre la comprensione razionale. C’è poco da dire: bisogna soltanto essere presenti a ciò che stiamo vivendo e a ciò a cui stiamo assistendo in questi giorni al PLF. E già si insinua quella dolce vertigine dell’addio, nel sapere che presto dovremo lasciarci".
Questa la "formazione" al completo che accompagnerà Schianchi domani sera:
Paolo Schianchi - chitarre acustiche, resofoniche, elettriche, sistema brevettato Octopus, 49-string guitar, 18-string guitar, Pazuzu signature guitar, voce, direzione musicale, produzione, arrangiamenti, Cesare Panizzi - keyboards, Alberto Gatti - basso elettrico, Davide Movilli - batteria, Alessandro Ponzi - batteria, Arianna Cleri - voce, Vincenzo Cantiello - voce, Grazia Cinquetti - voce, Fakizat Mubarak - violino primo, Beatrice Gelsumini - violino secondo, Chiara Luciani - viola, Marcela Gerizani - violoncello.
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