PESCARA - La diagnosi precoce, le terapie più efficaci e il rischio di effetti collaterali, il nesso con patologie renali e gastrointestinali alla luce dei più aggiornati e avanzati studi internazionali, per far fronte alla leishmaniosi canina, potenzialmente mortale per gli animali d'affezione, trasmessa dalla puntura di un minuscoli insetti, i flebotomi, patologia particolarmente diffusa nel centro sud Italia, e contro cui non esiste una cura definitiva e totale.
E' stato questo l'oggetto delle due lezioni tenute ieri a Montesilvano da Xavier Roura, luminare di livello mondiale, dell’ospedale dell’Università autonoma di Barcellona, in occasione del Seminario specialistico “Leishmaniosi nel cane: riflessioni sul coinvolgimento renale e intestinale”.
In platea, nella sala conferenze del Grand hotel Montesilvano, circa 300 medici veterinari e addetti ai lavori che con il dottor Roura hanno poi dato vita ad un approfondito dibattito. A rendere possibile il momento di alta formazione professionale è stata la Ruani srl, dell’imprenditore marchigiano Daniele Ruani, società con sede a Treia, in provincia di Macerata, concessionaria del brand della spagnola Affinity pet care, specializzata nella distribuzione di prodotti per animali da compagnia, operante anche in Abruzzo. Partner dell’iniziativa sono anche i brand Advance e Natural Trainer. L' evento che ha avuto il patrocinio degli Ordini dei medici veterinari delle province di Pescara, Teramo, L’Aquila e Chieti.
Roura ha descritto in due distinte lezioni i corretti protocolli per la diagnosi, e quali farmaci, dosaggi e accortezze adottare per una ottimale ed efficace terapia, che deve essere graduale e step by step, sottolineando però che "le terapie che oggi abbiamo a disposizione non ci consentono di eliminare del tutto la leishmaniosi, il nostro obiettivo non è guarire, ma stabilizzare la patologia, evitarne la progressione, minimizzare le implicazioni a livello renale ed intestinale".
Ha commentato Daniele Ruani: "Siamo davvero orgogliosi di aver dato questo contributo all'avanzamento della conoscenza clinica di una patologia tra le più insidiose per i nostri amici a quattro zampe. C'è stata un'interazione intensa, nella fase del dibattito tra il dottor Roura e i tantissimi veterinari presenti, con un fuoco di fila di domande di risposte, richieste di ulteriori delucidazioni. Avrebbe del resto stupito il contrario, visto il livello di approfondimento tecnico e scientifico offerto nelle due relazioni, con indicazione preziose, ed anche inedite, sul come diagnosticare la leishmaniosi, aggiornando sulle terapie che si stanno rivelando le più efficaci e prive di controindicazioni".
Nella prima delle sue lezioni, il dottor Roura ha spiegato che per una corretta ed efficace diagnosi della leishmaniosi, che ha come manifestazione più visibile e immediata la comparsa di ulcere cutanee, infiammazioni oculari, dimagrimento, perdita di pelo ed anche vomito e diarrea, occorre considerare che essa "è una malattia sistemica, che è collegata anche alla proteinuria renale, ovvero all'alterazione clinica che comporta la presenza anomala di proteine nelle urine, come accade in più del 40% dei cani vittime dell'infezione". In particolare "è presente una glomerulonefrite, ovvero un'infiammazione dei piccoli filtri dei reni responsabili di depurare il sangue, associata alla formazione e deposito dei monocomplessi".
Occorre però nel decidere che tipo di terapia, "saper distinguere il malfunzionamento dei reni come conseguenza della leishmaniosi, rispetto ad altre possibili cause e tipologie".
La seconda lezione è stata invece dedicata al nesso tra leishmaniosi e patologie gastrointestinali, "valutazione che spesso non viene fatta, quando arriva in clinica un cane o un gatto che hanno diarrea cronica o altri disturbi intestinali, ma molti studi confermano invece il nesso. E' necessario dunque fare diverse prove, adottare più protocolli, per arrivare alla diagnosi finale della presenza di leishmaniosi, escludendo altre possibili cause. Un indizio a favore della prima ipotesi è la presenza della sola diarrea, nel 50% dei casi, e non di altri segni clinici".
Roura ha poi evidenziato che una conseguenza del trattamento contro la Leishmaniosi è l'insorgenza delle pancreatiti, un effetto avverso, dovuto ai farmaci antimoniali.
Un terzo intervento è stato dedicato al tema dell'antimicrobico resistenza, a cura del medico veterinario Giulio Cippone, responsabile del canale veterinario di Affinity, di cui Ruani srl è concessionaria, multinazionale con sede in Spagna, a L’Hospitalet de Llobregat, città della Catalogna, la sesta maggiore società a livello mondiale nell’industria del cibo per animali da compagnia.
"Non capita tutti i giorni che un esperto di tale portata - ha commentato -, condivida anche con i tanti giovani veterinari presenti al seminario, il suo straordinario bagaglio di esperienza clinica diretta e di ricerca teorica in panel internazionali, in modo così approfondito e dettagliato. Gli aspetti più importanti ed utili, per noi medici veterinari, evidenziati dal dottor Roura sono stati quelli di aver messo in relazione la presenza della leishmaniosi ad elementi diagnostici a livello renale e intestinale, che non sempre vengono considerati. Ha confermato, dati alla mano che l'approccio terapeutico graduale sembra essere il più appropriato, per stabilizzare una patologia contro cui non abbiamo armi definitive e l'importante è dunque garantire il benessere e la lunga vita dell'animale nel convivere con la leishmaniosi". |